Sorrisi di chi ama il proprio mestiere
Sole sulla pelle e nei volti delle persone incontrate
Le mani, laboriose degli chef
Il talento di chi trasforma il cibo in meraviglia
Il gelato, ma non il solito gusto alla crema
La passione di chi non vende ma crede
Il sapore di qualcosa che ti invade le papille per ore
Il nettare di un vino che ancora non conoscevi
Summeat ha scritto una pagina importante delle mie esperienze culinarie e unica nel mio cuore di blogger abruzzese. Si, perché non è stato soltanto un festival per proporre il patrimonio gastronomico, ma il punto di ritrovo per condividere e conoscere quello che questa regione può dare in materia di cibo, convivialità e turismo. Una vera e propria connessione, ma non di quelle wireless/senza fili. Una connessione fatta di conoscenze, racconti e strette di mano. Di prodotti assaggiati nati dalla passione di chi nel cibo VERO crede con tutte le sue forze. Di occhi che brillano quando parlano di come si fa la mortadella di Campotosto e delle parole impetuosamente passionali di chi ti descrive come si mettono i grappoli d'uva in una cassetta. E di chef coraggiosi e preparati che si lanciano in esperienze conviviali nuove.
L'Aurum ha accolto per quattro giorni tutto questo in un tripudio di emozioni, sensazioni, musica e abbinamenti cibari inesplorati.
Ho assistito in particolare ai due Live Show di Pasticceria di Lorenzo Puca (campione italiano di Pasticceria) che con la sua eleganza, organizzazione e lucidità creativa, ha proposto una "Torta al cioccolato"dove ha mixato croccantezza e morbidità, declinando il cioccolato in una misura totalmente nuova e una "Monoporzione alla frutta", che ha incantato con la sapiente unione di crema esotica e composta d'ananas.
Ho avuto l'immenso piacere di poter degustare anche "L'oro d'Abruzzo...protagonista del piatto", ideato dal Ristorante Connubio (http://www.ristoranteconnubio.it/ )e Bar Gelateria Duomo (http://www.gelaterieduomo.it/), che ha celebrato l'inaspettato incontro fortunato tra il gelato allo zafferano e il coniglio. Personalmente mi è sembrata un'accoppiata vincente soprattutto perché il gelato non era molto dolce, ma attentamente calibrato e reggeva molto bene il gusto del coniglio, che aveva uno sprint in più dato dalla pancetta croccante.
Non ho potuto fare a meno di assaggiare il piatto dello Chef Marcello Spadone (https://www.labandiera.it/) "Superspaghettino, capperi, porro e peperoncino" in collaborazione con Verrigni- antico Pastificio Rosetano dal 1898. Un piatto che definirei Italiano, nella sua essenza. Lo spaghetto, principe della tavola italiana, ma in un formato particolare, quello del pastificio Verrigni (http://verrigni.com/), pronto in un minuto e mezzo; il cappero, unico nella sua sapidità, assolutamente rock, presentato in versione fritta all'interno del piatto; il porro, fil rouge della ricetta, con la sua dolcezza ha ammorbidito il sapore finale di una esperienza di sapore assolutamente da replicare.
E infine, è stato meraviglioso poter partecipare a "Il gelato al centro". Un percorso di gusto e di sensi dove il protagonista è stato un sorbetto creato da Ida Di Biaggio (https://gelaterianovecento.com/), della gelateria "Novecento" di Pescara, aromatizzato con le spezie utilizzate per condire la porchetta (santoreggia, pepe, rosmarino). Da questa idea di base, sono stati proposti due cocktail, uno come entreè e l'altro da fine-pasto (a metà tra un dessert e un ammazzacaffè) servito in un delizioso sacchetto di juta con all'interno erbe aromatiche, dal Barman Francesco Silvestri de La Nuova Lavanderia di Pescara (http://2night.it/la-nuova-lavanderia-pescara.html) e Anthony Ventrella del Bar Roma di Vasto.
Incastonati tra l'uno e l'altro cocktail, un piatto, ideato dallo chef Matteo Crisanti e Loris Molina della Trattoria Zi' Albina (https://www.trattoriazialbina.com/), nel quale la porchetta diventa "porchetta di mare" e il sorbetto incontra quindi una crema di carciofi e Pescatrice, mentre il classico biscotto del gelato diventa una cialda croccante dal sapore ineguagliabile e, un altro piatto, presentato da Angelo Sarchione del ristorante Dalla padella alla Brace, dove la pancia di maiale si accorda al sorbetto, alla spuma di mandorla e al radicchio fermentato, in una nuova esperienza di gusto.
Ho avuto modo, inoltre, di conoscere alcuni produttori locali, di cui ho potuto assaggiare i prodotti.
In particolare, l'azienda Terzini http://www.cantinaterzini.it/home/ proponeva assaggi di vini a Denominazione Origine Protetta raccontati dal loro agente Galileo Pierfelice, che in modo professionale ed elegante ha saputo condurmi alla scoperta di quei nettari preziosi. Galileo mi ha proposto l'assaggio di tre vini: Montepulciano d'Abruzzo DOP, che ha vinto il premio Gran Medaglia D'oro, al 20° concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2012, Cerasuolo d'Abruzzo DOP, Gold Medal al Pink Festival Cannes 2017 e Gran Menzione al Vinitaly 2014 e Abruzzo Pecorino DOP, Five Stars Wine al The New Vinitaly International Wine Award, 2016/2017 ( I vini citati hanno preso altri mille premi!!!). E' stato fantastico poter avere a disposizione una persona che scendesse nei particolari della raccolta delle uve, della loro lavorazione, degli odori e dei sapori dei vini!
L'azienda Nonna Ina Campotosto, http://www.nonnaina.it/nonna_ina/, mi ha invece incuriosito con la mortadella di Campotosto, un salume peculiare nel suo sapore e nella sua veracità abruzzese. Assaggiarlo è come ritrovarsi subito in un pascolo di montagna, adagiati sull'erba, cullati dai venti profumati di erbe brucate dagli armenti, mentre si osserva la placidità del lago di Campotosto. La lavorazione a mano ne garantisce l'unicità, e la produzione stagionale (da novembre a marzo) racconta come esso nasca dalla commistione tra uomo e natura.
Non posso non citare infine, la squisitezza della Signora Rossicone dell'azienda Ovi-caprina Rossicone di Scanno, con le sue splendide ricotte di capra; ringraziare la splendida signora Eliana Di Lullo, del pastificio di Lullo (http://www.pastificiodilullo.it/), a cui vorrò dedicare un articolo e una ricetta prossimamente sul blog, per ringraziarla dell'omaggio di pasta secca biologica che ha voluto donarmi; e l'azienda agricola Pasta Battista di Castel di Ieri (www.azagrbattista.it/prodotti-solina), per la fantastica pasta di Solina, a cui dedicherò un articolo tematico per soffermarmi sul prodotto e per proporre quale idea di ricetta, grazie anche all'omaggio che ho ricevuto.
Il mio racconto si ferma qui.
Summeat festival, questo è quel che ne resta!
alla prossima, Vale