Ogni Natale, il pranzo non poteva che terminare con una fetta di Parrozzo. La leggevi nei suoi occhi, la voglia di tagliare la prima porzione da quella semisfera ricoperta di cioccolato e sentire quanto era spessa la colata di fondente che la nonna aveva fatto sciogliere sopra. Mio nonno, non poteva farne a meno del parrozzo e amava mangiarlo bevendo una flute di spumante l'ultimo dell'anno, anche quando aveva compiuto la novantatreesima primavera.
La segui nel brillìo dei suoi occhi, la stessa voglia di addentare una fetta di Parrozzo, per concludere la consueta cena della Vigilia di Natale e sai che di lì a poco, il commento sullo spessore del cioccolato arriva quasi come un rito ancestrale tramandato di padre in figlio, anche ora che di dolci di Natale sul mercato ne trovi tanti e di grandissima qualità. Mio padre, non può farne a meno del parrozzo e ama anche lui mangiarlo con una flute di spumante a Natale con la sua famiglia, ma se gli capita anche l'ultimo dell'anno ;).
E la stessa gioia nel condividere questo dolce tutto pescarese, ideato da Luigi D'Amico e consacrato dal più famoso G. d'Annunzio, accomuna anche me e mia sorella, che andiamo raccogliendo tutti i pezzetti di cioccolato che si sbriciolano sul piatto da portata al taglio del dolce friabile, grazie alla farina di mandorle.
Parrozzo o parrozzini, avrete capito, questo dolce per me rappresenta il Natale e l'aggregazione che questa festa immancabilmente porta con sè tra scambi di doni, pensieri, abbracci e sorrisi in una gioia magica ed eterna.
Da quando mia madre ha scovato la ricetta (originale?) del parrozzo, ogni anno avvia una reale produzione di questo dolce tipico abruzzese, riempiendo la sua cucina giallo ocra, di tante cupole e cupolette destinate ai giorni di festa. Per cui, pronti con il grembiule? La ricetta del parrozzo è servita!
Vediamo quindi come si fa:
INGREDIENTI:
6 uova FRESCHE, 250 G di zucchero, 150 g. di semola, 150 g. di mandorle, limone, burro, olio di oliva, cioccolato fondente di altissima qualità.
In una terrina, sbattete i tuorli con lo zucchero, quindi il succo di un limone (di cui precedentemente avrete grattato la scorza - senza il bianco), e la scorza. Poi la semola e le mandorle tritate finemente senza spellarle. Unite quindi i bianchi d'uovo montati a neve, badando di non farli smontare mentre li incorporate - compiendo cioè un movimento dal basso verso l'alto.
Versate quindi tutti gli ingredienti in uno stampo imburrato e infarinato e infornate a 170° per tre quarti d'ora circa.
La segui nel brillìo dei suoi occhi, la stessa voglia di addentare una fetta di Parrozzo, per concludere la consueta cena della Vigilia di Natale e sai che di lì a poco, il commento sullo spessore del cioccolato arriva quasi come un rito ancestrale tramandato di padre in figlio, anche ora che di dolci di Natale sul mercato ne trovi tanti e di grandissima qualità. Mio padre, non può farne a meno del parrozzo e ama anche lui mangiarlo con una flute di spumante a Natale con la sua famiglia, ma se gli capita anche l'ultimo dell'anno ;).
E la stessa gioia nel condividere questo dolce tutto pescarese, ideato da Luigi D'Amico e consacrato dal più famoso G. d'Annunzio, accomuna anche me e mia sorella, che andiamo raccogliendo tutti i pezzetti di cioccolato che si sbriciolano sul piatto da portata al taglio del dolce friabile, grazie alla farina di mandorle.
Parrozzo o parrozzini, avrete capito, questo dolce per me rappresenta il Natale e l'aggregazione che questa festa immancabilmente porta con sè tra scambi di doni, pensieri, abbracci e sorrisi in una gioia magica ed eterna.
Da quando mia madre ha scovato la ricetta (originale?) del parrozzo, ogni anno avvia una reale produzione di questo dolce tipico abruzzese, riempiendo la sua cucina giallo ocra, di tante cupole e cupolette destinate ai giorni di festa. Per cui, pronti con il grembiule? La ricetta del parrozzo è servita!
Vediamo quindi come si fa:
INGREDIENTI:
6 uova FRESCHE, 250 G di zucchero, 150 g. di semola, 150 g. di mandorle, limone, burro, olio di oliva, cioccolato fondente di altissima qualità.
In una terrina, sbattete i tuorli con lo zucchero, quindi il succo di un limone (di cui precedentemente avrete grattato la scorza - senza il bianco), e la scorza. Poi la semola e le mandorle tritate finemente senza spellarle. Unite quindi i bianchi d'uovo montati a neve, badando di non farli smontare mentre li incorporate - compiendo cioè un movimento dal basso verso l'alto.
Versate quindi tutti gli ingredienti in uno stampo imburrato e infarinato e infornate a 170° per tre quarti d'ora circa.
Fate raffreddare bene. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente con un filo d'olio (che aiuterà nella stesura del cioccolato) e ricoprite completamente il parrozzo (anche alla base se amate molto il cioccolato :P). Potete anche sbriciolare qualche scaglietta sopra, anche se nella ricetta di d'Amico, non ci sono, ma vi giuro, non vi faranno male! :)
Ora non rimane che far compattare il cioccolato e poi tagliare e gustare rigorosamente in compagnia della famiglia o degli amici! Buon Natale a tutti! vi abbraccio!
Valeria
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