giovedì 26 aprile 2018

Summeatfestival o quel che ne resta

Sorrisi di chi ama il proprio mestiere
Sole sulla pelle e nei volti delle persone incontrate
Le mani, laboriose degli chef
Il talento di chi trasforma il cibo in meraviglia
Il gelato, ma non il solito gusto alla crema
La passione di chi non vende ma crede
Il sapore di qualcosa che ti invade le papille per ore
Il nettare di un vino che ancora non conoscevi

Summeat  ha scritto una pagina importante delle mie esperienze culinarie e unica nel mio cuore di blogger abruzzese. Si, perché non è stato soltanto un festival per proporre il patrimonio gastronomico, ma il punto di ritrovo per condividere e conoscere quello che questa regione può dare in materia di cibo, convivialità e turismo. Una vera e propria connessione, ma non di quelle wireless/senza fili. Una connessione fatta di conoscenze, racconti e strette di mano. Di prodotti assaggiati nati dalla passione di chi nel cibo VERO crede con tutte le sue forze. Di occhi che brillano quando parlano di come si fa la mortadella di Campotosto e delle parole impetuosamente passionali di chi ti descrive come si mettono i grappoli d'uva in una cassetta. E di chef coraggiosi e preparati che si lanciano in esperienze conviviali nuove.  

L'Aurum ha accolto per quattro giorni tutto questo in un tripudio di emozioni, sensazioni, musica e abbinamenti cibari inesplorati. 



Ho assistito in particolare ai due Live Show di Pasticceria di Lorenzo Puca (campione italiano di Pasticceria) che con la sua eleganza, organizzazione e lucidità creativa, ha proposto una "Torta al cioccolato"dove ha mixato croccantezza e morbidità, declinando il cioccolato in una misura totalmente nuova e una "Monoporzione alla frutta", che ha incantato con la sapiente unione di crema esotica e composta d'ananas.


Ho avuto l'immenso piacere di poter degustare anche "L'oro d'Abruzzo...protagonista del piatto", ideato dal Ristorante Connubio (http://www.ristoranteconnubio.it/ )e Bar Gelateria Duomo (http://www.gelaterieduomo.it/), che ha celebrato l'inaspettato incontro fortunato tra il gelato allo zafferano e il coniglio. Personalmente mi è sembrata un'accoppiata vincente soprattutto perché il gelato non era molto dolce, ma attentamente calibrato e reggeva molto bene il gusto del coniglio, che aveva uno sprint in più dato dalla pancetta croccante.


Non ho potuto fare a meno di assaggiare il piatto dello Chef Marcello Spadone (https://www.labandiera.it/) "Superspaghettino, capperi, porro e peperoncino" in collaborazione con Verrigni- antico Pastificio Rosetano dal 1898. Un piatto che definirei Italiano, nella sua essenza. Lo spaghetto, principe della tavola italiana, ma in un formato particolare, quello del pastificio Verrigni (http://verrigni.com/), pronto in un minuto e mezzo; il cappero, unico nella sua sapidità, assolutamente rock, presentato in versione fritta all'interno del piatto; il porro, fil rouge della ricetta, con la sua dolcezza ha ammorbidito il sapore finale di una esperienza di sapore assolutamente da replicare.


 E infine, è stato meraviglioso poter partecipare a "Il gelato al centro". Un percorso di gusto e di sensi dove il protagonista è stato un sorbetto creato da Ida Di Biaggio (https://gelaterianovecento.com/), della gelateria "Novecento" di Pescara, aromatizzato con le spezie utilizzate per condire la porchetta (santoreggia, pepe, rosmarino). Da questa idea di base, sono stati proposti due cocktail, uno come entreè e l'altro da fine-pasto (a metà tra un dessert e un ammazzacaffè) servito in un delizioso sacchetto di juta con all'interno erbe aromatiche, dal Barman Francesco Silvestri de La Nuova Lavanderia di Pescara (http://2night.it/la-nuova-lavanderia-pescara.html) e Anthony Ventrella del Bar Roma di Vasto.























                                                                                                                                                     Incastonati tra l'uno e l'altro cocktail, un piatto, ideato dallo chef Matteo Crisanti e Loris Molina della Trattoria Zi' Albina (https://www.trattoriazialbina.com/), nel quale la porchetta diventa "porchetta di mare" e il sorbetto incontra quindi una crema di carciofi e Pescatrice, mentre il classico biscotto del gelato diventa una cialda croccante dal sapore ineguagliabile e, un altro piatto, presentato da Angelo Sarchione del ristorante Dalla padella alla Brace, dove la pancia di maiale si accorda al sorbetto, alla spuma di mandorla e al radicchio fermentato, in una nuova esperienza di gusto. 







Ho avuto modo, inoltre, di conoscere alcuni produttori locali, di cui ho potuto assaggiare i prodotti.



In particolare, l'azienda Terzini http://www.cantinaterzini.it/home/ proponeva assaggi di  vini  a Denominazione Origine Protetta raccontati dal loro agente Galileo Pierfelice, che in modo professionale ed elegante ha saputo condurmi alla scoperta di quei nettari preziosi. Galileo mi ha proposto l'assaggio di tre vini: Montepulciano d'Abruzzo DOP, che ha vinto il premio Gran Medaglia D'oro, al 20° concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2012, Cerasuolo d'Abruzzo DOP, Gold Medal al Pink Festival Cannes 2017 e Gran Menzione al Vinitaly 2014 e Abruzzo Pecorino  DOP, Five Stars Wine al The New Vinitaly International Wine Award, 2016/2017 ( I vini citati hanno preso altri mille premi!!!). E' stato fantastico poter avere a disposizione una persona che scendesse nei particolari della raccolta delle uve, della loro lavorazione, degli odori e dei sapori dei vini!

L'azienda Nonna Ina Campotosto, http://www.nonnaina.it/nonna_ina/,  mi ha invece incuriosito con la mortadella di Campotosto, un salume peculiare nel suo sapore e nella sua veracità abruzzese. Assaggiarlo è come ritrovarsi subito in un pascolo di montagna, adagiati sull'erba, cullati dai venti profumati di erbe brucate dagli armenti, mentre si osserva la placidità del lago di Campotosto. La lavorazione a mano ne garantisce l'unicità, e la produzione stagionale (da novembre a marzo)  racconta come esso nasca dalla commistione tra uomo e natura. 

Non posso non citare infine, la squisitezza della Signora Rossicone dell'azienda Ovi-caprina Rossicone di Scanno, con le sue splendide ricotte di capra; ringraziare la splendida signora Eliana Di Lullo, del pastificio di Lullo (http://www.pastificiodilullo.it/), a cui vorrò dedicare un articolo e una ricetta prossimamente sul blog, per ringraziarla dell'omaggio di pasta secca biologica che ha voluto  donarmi; e l'azienda agricola Pasta Battista di Castel di Ieri  (www.azagrbattista.it/prodotti-solina), per la fantastica pasta di Solina, a cui dedicherò un articolo tematico per soffermarmi sul prodotto e per proporre quale idea di ricetta, grazie anche all'omaggio che ho ricevuto.


Il mio racconto si ferma qui.
Summeat festival, questo è quel che ne resta!

alla prossima, Vale

giovedì 19 aprile 2018

Summeat secondo me




Mi piace pensare all'Abruzzo come a un crocevia di essenze che si fondono.

In certi punti è possibile perdersi nell' azzurro del mare e poi un attimo dopo, sognare sentieri montani che portano a raggiungere luoghi magici, sospesi tra ghiacciai e boschi incantati. Puoi meravigliarti di una chiesa medievale e percorrere in bicicletta ponti di architetti contemporanei che con la mente ti trasportano in grandi metropoli oltreoceaniche. Assaggiare la sapidità di un pecorino stagionato e perderti nel profumo di una vongola pescata di fresco. Cercare nel centro di Pescara i maritozzi con la panna e il giorno dopo, assaporare i ravioli di un rifugio di montagna in una radura poco visitata.

E allora, perché non proporre un festival che sia la consacrazione del cibo e del territorio abruzzese?
e perché non farlo in una cornice speciale, come quella dell'Aurum? in quella parte di Pescara che sembra ancora echeggiare gli splendori degli anni 20, quando la Mia Città era un giardino in fiore e una meta vacanziera per i personaggi famosi?

L'idea del Summeat è vincente.
Soprattutto se la si immagina nel contesto di oggi in cui la riedizione in chiave contemporanea della tradizione costituisce il mood di molte aziende del settore enogastronomico e turistico.

Per cui, non mi rimane che invitarvi al primo festival sul cibo che si terrà a Pescara dal 21 al 24 aprile 2018 (TUTTE LE INFO QUI ----> https://summeatfestival.com/). Potrete perdervi tra gli eventi proposti che si troveranno nei tre punti focus dell'Aurum (sala Barbella, terrazza Flaiano e piazzale Michelucci), in via Cesare Battisti e in Piazza della Repubblica. Tra live show, show cooking, conferenze e intrattenimento musicale, senza dimenticare la dolcezza di una degustazione di gelato di qualità, il coinvolgimento sarà unico.
Il biglietto di ingresso costa 5 euro, ma è possibile anche acquistare pacchetti di due o più giorni.


Cosa aspettate? Io ci sarò e voi?


venerdì 21 agosto 2015

Se non ti lecchi le dita...

croccanti, deliziose, semplici e buone.

 Giuste da sgranocchiare come aperitivo, mai banali in una cena o un pranzetto sfizioso. Puoi mangiarle con le mani, intingerle nelle salse più diverse, poi leccarti le dita per gustare quell'ultimo saporino che ti rimane e prepararti ad afferrarne un'altra. a volte puoi trovarle al ristorante servite in un cartoccio, aromatizzate in mille modi differenti. Uno chef di grande fama e anche abbastanza bello ha messo la sua faccia con una di loro servita come se fosse una tartelletta rivisitata in versione gourmand. conviene comprarle già impacchettate ma... la versione casalinga risulta a dir poco sensazionale.

volete provare?....

ecco che le chips croccanti di patate sono servite.


tagliate le patate con una mandolina per averle tutte della stessa dimensione, si può fare questa operazione anche a mano, ma occorre tagliare le patate in modo molto sottile. Si possono mantenere le patate con la buccia, ma per far questo è importante lavarle accuratamente con il bicarbonato e acqua. a questo punto mettete a bagno in acqua per almeno un'ora le patate già affettate. Ho visto diverse ricette online e molti lasciano a mollo per anche due ore..io in mezz'ora ho ottenuto un risultato fantastico. passato il tempo asciugate per bene, potete aiutarvi con una centrifuga, l'importante è che le patate rimangano asciuttissime. friggete in olio profondoe condite alla fine come più vi piace (sale, paprika etc...).

o t t i m e....



buon appetito,
alla prossima, Vale